L’omicidio di Melania Rea, caso di grande eco mediatica, è ancora oggi al centro delle cronache. Come altri, è stato affrontato da Ezio Denti come esperto intervistato dai media in merito alle dinamiche del crimine e alla dichiarazione di innocenza di Parolisi. Melania Rea è stata uccisa il 18 aprile del 2011. Il corpo viene scoperto a Ripe di Civitella (Teramo) in seguito ad una telefonata anonima al 113 partita da una cabina telefonica di piazza San Francesco a Teramo intorno alle 14,40. Nella telefonata, un uomo, in dialetto teramano, indirizza la polizia sul posto.
Le indagini si affidano per competenza territoriale ai Carabinieri di Ascoli Piceno, il caso alla Procura di Ascoli, in quanto – secondo il racconto fornito dal marito di Melania – la coppia insieme alla figlioletta ha trascorso una giornata al pianoro di Colle San Marco ad Ascoli. Qui Parolisi avrebbe perso le tracce della moglie e, da qui, inizia il giallo di Carmela Rea, detta Melania.
Dopo alcune settimane di indagini, sopralluoghi e testimonianze, la Procura di Ascoli iscrive nel registro degli indagati Parolisi che, nel frattempo, viene intercettato e seguito. Il 18 luglio del 2011 viene convalidato il fermo del 34enne di Frattamaggiore con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Nel settembre 2013 la Corte d’Assise d’Appello de L’Aquila condanna a 30 anni Salvatore Parolisi per l’omicidio della moglie Melania Rea. In primo grado i giudici pronunciano la sentenza comminante l’ergastolo.